settembre 2021 Newsletter dell'Aran Sicilia
 

30/09/2021

  Info Aran Sicilia

Il Presidente dell’Aran Sicilia convoca i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali il giorno 14 ottobre 2021 alle ore 15,00.
All’ordine del giorno del tavolo negoziale:Contrattazione collettiva regionale integrativa per il riparto del Fondo Risorse Decentrate - art. 90 del CCRL 2016-2018 del comparto non dirigenziale – anno 2021 - e accordi P.E.O. 2020 e 2021, art. 22 del CCRL 2016-2018.
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  Legislazione

Legge 16 settembre 2021 n.126, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche. Pubblicata nella Gazz. Uff. 18 settembre 2021, n. 224.
Obbligo del Green pass per tutti i lavoratori, sia pubblici, sia privati, ma anche colf, baby sitter, badanti, partite Iva e studi professionali, nonché chi opera nelle associazioni di volontariato. Obbligo anche per gli "esterni": ossia a chi svolge attività lavorativa o formativa presso le amministrazioni anche in conformità a contratti esterni. Esenti gli esonerati dal vaccino. Di conseguenza tutti gli uffici pubblici dovranno riorganizzarsi dal 15 ottobre, data di partenza dell’obbligo del green pass e tale vincolo si applicherà sino al 31 dicembre 2021. Non è previsto il licenziamento del lavoratore. Multa anche per il datore di lavoro che non controlla i pass dei dipendenti: nei suoi confronti scatta una sanzione amministrativa da 400 a mille euro.
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Decreto legge 21 settembre 2021, n. 127  c.d. green pass 2
Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening. Con il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, il Governo ha esteso a tutto il personale delle pubbliche amministrazioni l’obbligo di possedere e di esibire, per l’accesso al luogo di lavoro, la certificazione verde COVID-19 (il cosiddetto green pass), escludendo da tale obbligo i soli soggetti esentati dalla campagna vaccinale per motivi sanitari.
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Ordinanza Ministeriale 24 settembre 2021
Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 nella Regione Sicilia
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Leggi regionali impugnate
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato diciannove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare:
- la legge della Regione siciliana n. 20 del 29/07/2021 "Legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione. Modifiche di norme", in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale di autonomia in materia di diritto di asilo e accoglienza, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera a) e b), della Costituzione;
- la legge della Regione siciliana n. 21 del 29/07/2021 "Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime", in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione Sicilia dallo Statuto speciale di autonomia, violano l’articolo 117, primo comma, e secondo comma, lettera l), della Costituzione, nonché i principi fondamentali in materia di tutela della salute;
- la legge della Regione siciliana n. 22 del 03/08/2021 "Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale di Agrigento e di personale di Sicilia Digitale S.p.A. Disposizioni varie", in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione siciliana dallo Statuto di autonomia, violano gli articoli 81, terzo comma, e 117, secondo comma, lettere e) e l), della Costituzione.

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comunicato 24 settembre 2021
Green pass, rientro in presenza e smart working: ecco tutte le tappe
Con il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, il Governo ha esteso a tutto il personale delle pubbliche amministrazioni l’obbligo di possedere e di esibire, per l’accesso al luogo di lavoro, la certificazione verde COVID-19 (il cosiddetto green pass), escludendo da tale obbligo i soli soggetti esentati dalla campagna vaccinale per motivi sanitari.
Estendendo l’obbligo della certificazione verde Covid-19 anche ai lavoratori del settore pubblico, il Governo incrementa l’efficacia delle misure di contrasto alla circolazione del virus e consente, tramite il rientro in presenza dei pubblici dipendenti, di incrementare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. Si tratta di un passaggio indispensabile per sostenere le esigenze dei cittadini e delle imprese, in particolar modo di quelle impegnate nelle attività connesse all’attuazione del PNRR.
Le linee guida Brunetta-Speranza
In questo contesto, per fornire a tutte le pubbliche amministrazioni una cornice omogenea di condotte e di risorse strumentali attraverso le quali dare piena attuazione al rientro in presenza, i Ministri Brunetta e Speranza stanno elaborando specifiche linee guida che saranno adottate dal Presidente del Consiglio dei Ministri ed emanate in tempo utile a consentire un ordinato rientro dei dipendenti pubblici. In tale documento saranno indicati gli strumenti tecnologici necessari alla implementazione delle piattaforme digitali per la verifica del green pass e saranno fornite indicazioni procedurali per la gestione del personale, soprattutto in fase di prima attuazione dell’obbligo.
Il Dpcm per il ritorno in presenza
Il quadro sopra esposto ha posto, dunque, le premesse per superare l’utilizzo del lavoro agile quale strumento di contrasto al fenomeno epidemiologico e ha consentito al Governo di stabilire - con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e firmato il 23 settembre - che, a decorrere dal 15 ottobre 2021, la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni è soltanto quella svolta in presenza. Si torna, pertanto, al regime previgente all’epidemia pandemica, disciplinato dalla legge 22 maggio 2017, n. 81, recante "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato" (la legge Madia), così come modificata dai successivi provvedimenti normativi.
Il decreto ministeriale per definire le modalità del rientro
Per realizzare un ordinato rientro in ufficio dei pubblici dipendenti, le modalità saranno disciplinate da un decreto del Ministro della Pubblica amministrazione accompagnato da apposite linee guida. Inoltre, per evitare di concentrare l’accesso al luogo di lavoro nella stessa fascia oraria o di ingolfare i trasporti pubblici nelle ore di punta, sarà consentita una più ampia flessibilità degli orari di ingresso e di uscita. Il decreto stabilirà, inoltre, che nelle more della disciplina del lavoro agile da parte del Contratto collettivo nazionale, attualmente in fase di discussione tra Aran e organizzazioni sindacali, l’accesso a tale modalità di lavoro avverrà unicamente previa stipula dell’accordo individuale e subordinatamente all’esistenza delle seguenti condizioni:
- non deve in alcun modo pregiudicare o ridurre la fruizione dei servizi resi all’amministrazione a favore degli utenti;
- l’amministrazione deve disporre di una piattaforma digitale o di un cloud o comunque di strumenti tecnologici idonei a garantire la sicurezza delle comunicazioni tra lavoratore e amministrazione;
- deve aver previsto un piano di smaltimento degli arretrati e deve fornire al personale i devices necessari.
Il Piano integrato di attività e organizzazione
Queste modalità attuative confluiranno strutturalmente nella sezione del Piano integrato della pubblica amministrazione (PIAO, introdotto dal decreto legge n. 80/2021) destinata ad assorbire i contenuti dei piani organizzativi del lavoro agile (POLA) e che fornirà a tutte le pubbliche amministrazioni, a partire dal 31 gennaio 2022, uno strumento di semplificazione e di pianificazione delle attività e delle strategie da porre in essere.
Il contratto collettivo
Il quadro sopra delineato sarà completato, nel volgere di alcune settimane, dalla disciplina in materia di lavoro agile che Aran e sindacati stanno elaborando nell’ambito del tavolo contrattuale in corso e che, al momento, vede già discussi e approvati i seguenti temi: la definizione di lavoro agile; l’accesso; l’accordo individuale; relazioni sindacali; fasce di contattabilità e disconnessione; trattamento economico.

   
  Giurisprudenza

Tribunale di Rovigo - Sentenza n.159/2021 pubblicata  il 7 settembre 2021
È illegittima la condotta di un ente locale che impone ai dipendenti di fruire di una parte delle ferie maturate nell'anno in corso. È in questi termini che si è espresso il Giudice del lavoro del Tribunale di Rovigo.
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  Varie

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2021.
La Nota di aggiornamento al Def con il nuovo quadro dei conti pubblici italiani evidenzia  una crescita al 6% ,quasi due punti in più del 4,1% tendenziale stimato nel Def di aprile, e vede quindi il deficit scendere intorno a quota 10% e il debito fermarsi a un livello nettamente più basso del 159,8% ipotizzato in primavera.
La Nota prende atto del miglioramento degli indicatori di crescita e deficit e definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2022-2024, in stretta coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La previsione di aumento del prodotto interno lordo (PIL) per l’anno in corso sale al 6%, dal 4,5% previsto nel DEF in aprile, mentre la previsione di indebitamento netto (deficit) scende dall’11,8% del PIL nel DEF al 9,4% della NADEF. Anche la stima per il rapporto debito/PIL è rivista al ribasso rispetto al 159,8% previsto nel DEF; ciò implica una flessione dell’incidenza del debito sul prodotto interno lordo al 153,5% già nel 2021. Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2022 la NADEF fissa un obiettivo di deficit pari al 5,6% del PIL, che si confronta con un saldo a legislazione vigente pari al 4,4%. La NADEF delinea inoltre una progressiva e significativa riduzione dell’indebitamento netto, che si attesterà al 3,3% del PIL nel 2024. Il percorso programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate' e il rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. Sarà possibile gestire ulteriori interventi di sostegno alla crescita economica del Paese. In confronto al quadro tendenziale, l’andamento dell’indebitamento netto programmatico è superiore di oltre un punto percentuale di PIL a partire dal 2022. Come risultato del relativo stimolo di bilancio, la crescita del PIL programmatico è pari al 4,7% nel 2022, 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024. La discesa del rapporto debito/PIL proseguirà per raggiungere il 146,1% nel 2024.
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Violenza di genere crimine comunitario
La richiesta del Parlamento Ue affinché la violenza di genere sia trattata come un crimine particolarmente grave con "una dimensione transnazionale".
I numeri sono da brividi: circa un terzo delle donne nell'Unione europea ha subito violenza fisica e/o sessuale. Sono in media 50 donne che perdono la vita a causa della violenza domestica ogni settimana e il 75% delle donne in ambito professionale ha subito molestie sessuali. Parte da questi numeri l'iniziativa legislativa dei deputati europei che chiedono una legge e delle politiche mirate per far fronte a tutte le forme di violenza e discriminazione basate sul genere (contro donne e ragazze, ma anche contro le persone LGBTIQ+).
I deputati chiedono alla Commissione di elencare la violenza di genere come una nuova sfera di criminalità ai sensi dell'articolo 83(1) del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, insieme ad altri crimini che devono essere combattuti su base comune come già accade per il traffico di esseri umani, di droga e di armi, il crimine informatico e il terrorismo. Sono stati 427 i voti favorevoli, 119 contrari e 140 astensioni (maggioranza assoluta). Ne discenderebbe una direttiva UE incentrata sulle vittime, che utilizzi gli standard della Convenzione di Istanbul e altri standard internazionali comprensiva di: misure di prevenzione, anche attraverso programmi di istruzione sensibili alla dimensione di genere e reattivi agli aspetti intersettoriali; servizi di sostegno, protezione e misure di risarcimento per le vittime; misure per combattere tutte le forme di violenza di genere, comprese la violenza contro le persone LGBTIQ+; standard minimi di applicazione della legge; disposizioni per garantire che gli episodi di violenza di genere siano presi in considerazione nel determinare la custodia dei bambini e i diritti di visita; e, infine, cooperazione tra gli Stati membri e lo scambio di migliori prassi, informazioni e competenze. Oltre ai molti effetti negativi personali, sociali ed economici della violenza di genere, i deputati fanno rilevare il peggioramento causato dalla pandemia e, inoltre, la carenza di fiducia da parte delle vittime di violenza di genere nei confronti delle autorità di contrasto e del sistema giudiziario, elementi che contribuiscono in modo importante allo scarso numero di denunce.
tratto da: Violenza di genere crimine comunitario
https://www.studiocataldi.it/articoli/42791-violenza-di-genere-crimine-comunitario.asp#ixzz77jxlSyiy (www.StudioCataldi.it)

Camera dei Deputati
Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico
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Italia Oggi
Lavoro agile
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